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Frontespizio

Parte di busta, consistente nell'intera o nella maggior parte del fronte dell'insieme, quindi senza la documentazione postale (bolli od altro) che originariamente esisteva al verso. Ha in filatelia un posto ed un valore che sta fra il frammento ed il documento postale completo di fronte e retro.

Per i francobolli importanti e rari ha un buon valore economico e discreta rarità.

 

Busta o documento postale completo

Si tratta di buste, cartoline, telegrammi, stampati... completi del fronte e del retro (anche senza scritto interno) che hanno interesse collezionistico per l'evidenza dei luoghi di partenza e/o arrivo, per la presenza dei bolli che lo hanno colpito, per i francobolli che lo affrancano e per la tariffa applicata.

I documenti postali completi hanno il massimo interesse per il collezionismo storico postale ed hanno quotazione a parte su tutti i cataloghi. Il simbolo di riferimento nei cataloghi è una piccola busta.


Busta primo giorno (FDC, First Day Cover)

Busta in genere non viaggiata su cui è stato applicato uno o più francobolli nel giorno di emissione e presentata per la bollatura filatelica agli sportelli postali per ottenerne l'immediato ritiro, quindi non viaggiate.

Nella maggior parte dei casi ha bolli filatelici o commemorativi delle emissioni con poco interesse collezionistico.

Di maggiore importanza e valore sono le bollature ordinarie (specialmente meccaniche) del primo giorno di emissione che sono FDC naturali e su posta effettivamente viaggiata.

Quelle filateliche non viaggiate sono classificate sui cataloghi con il simbolo FDC.


Coppia, quartina, seggiola, blocco, striscia

Francobolli ancora congiunti tra loro in gruppi: di due (coppia orizzontale o verticale), di 4 a quadrato (quartina), di 3 o 5 o 7 disposti su due file sovrapposte in cui un esemplare sporge dal gruppo (seggiola), 

di molti disposti su più di una fila orizzontale (blocco di 8, o 10 o 20 ecc.) e infine gruppi di molti esemplari su una sola fila (striscia verticale di 10, striscia orizzontale di 8...).

 

Validità

Alle origini della filatelia i francobolli venivano sostituiti l'un dopo l'altro per evitare che col tempo i falsari si attrezzassero per riprodurli, oppure per desiderio di cambiare il disegno, o per il cambio del sovrano raffigurato; i nuovi esemplari potevano mettere fuori corso i precedenti,che uscivano quindi di validità postale, oppure questi ultimi rimanevano in corso sino ad esaurimento.

 

 

Col tempo invalse l'uso di stabilire una data certa oltre la quale le emissioni non potevano più essere utilizzate per pagare le tariffe postali: andavano cioè fuori corso. Fino al 1967 in Italia i francobolli ebbero una data di scadenza di validità (in genere uno o due anni dall'emissione) ma dal 1968 tutti i francobolli italiani hanno validità permanente.

Esistono comunque eccezioni per le quali alcuni francobolli sono stati posti fuori corso prima del tempo stabilito: per esempio alcuni valori dell'ordinaria Siracusana, di cui fu accertata la falsificazione.

Agli inizi del 2002 entrerà in vigore la nuova moneta europea, l'euro, ma i francobolli in lire, grazie ad un decreto, rimarranno in corso.

 

 

I francobolli usciti di corso impiegati oltre la data di validità senza sanzioni postali hanno interesse filatelico e sono ricercati dal collezionismo storico postale.

Ovviamente tutte queste definizioni non sono né esaurienti né complete. Ne esistono numerosissime altre, ugualmente importanti ma meno urgenti per lo scopo a cui è destinato questo testo; le lasciamo al futuro di alcuni degli stessi giovani cui sono dedicate queste pagine ed a collezionisti più avanzati.Ciò comunque non deve scoraggiare coloro che si affacciano oggi al collezionismo filatelico perché molti filatelisti hanno iniziato la loro avventura collezionistica, con molti meno dati a disposizione di quelli contenuti in queste pagine.