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Francobolli con sovrapprezzo

Sono francobolli in genere commemorativi o celebrativi, dove il valore facciale è indicato con una somma. Il primo ammontare paga il trasporto della corrispondenza che viene incassato dalle poste e l'altro, che è detto sovrapprezzo, viene raccolto dalle poste e devoluto a chi stabilito: in beneficenza o in soccorso di bisognosi di urgente ed occasionale aiuto. In molte nazioni sono stati prodotti francobolli con sovrapprezzo molto noti come ad esempio quelli in favore della Croce Rossa 

o in soccorso a popolazioni afflitte da calamità naturali {anche in Italia: l'ultimo per l'alluvione della fine del 1994 in Piemonte) o in favore di associazioni che si occupano di buone cause. Questi francobolli non sono molti nemmeno in nazioni che sono solite produrne, in quanto non tutti credono in questa forma di beneficenza. Sono non comuni usati o su corrispondenze ed hanno talvolta un collezionismo specializzato

Francobolli pubblicitari

Quasi esclusivamente francobolli ordinari, raramente di servizio, che contengono scritte e pubblicità di aziende private su una appendice strettamente connessa col francobollo o sul bordo di foglio accostato. In Italia questi francobolli apparvero nel 1924 ma ebbero una vita breve e tormentata per le molte polemiche che suscitarono anche se una esperienza precedente, soprattutto condotta sugli interi, aveva portato all'emissione di cartoline e biglietti postali pubblicitari senza complicazioni. Nel 1925 la pubblicità commerciale contenuta sui francobolli o su oggetti postali di qualsiasi tipo fu proibita per legge e non nacquero più cartoline e francobolli con marchi o tasselli pubblicitari. Dopo la guerra le poste accettarono nuovamente di  promuovere aziende sugli interi postali con tasselli pubblicitari e, in tempi più vicini a noi, hanno emesso anche francobolli celebrativi di aziende italiane di importanza economica strategica o per pubblicizzare il lavoro italiano nel mondo.

I pubblicitari italiani del 1924/25 hanno nei cataloghi una sezione apposita. Esistono numerosi francobolli simili in altre nazioni del mondo che sono trattati dalla filatelia nello stesso modo e che rientrano, insieme ai nostri,  molto spesso in un grande filone collezionistico di tipo tematico che si occupa appunto della pubblicità.

Francobolli di propaganda

Sono in genere francobolli ordinari, cui è stata aggiunta una appendice come per i francobolli pubblicitari con una vignetta aggiunta per propagandare idee politiche o di regime.

 L'Italia ne ha prodotti alcuni durante il periodo fascista per sostenere la guerra e la politica del paese in quel momento storico. Hanno una sezione a sé stante nei cataloghi filatelici. 

                                                           

Francobolli sovrastampati

Sono francobolli di qualsiasi tipo già esistente che vengono rimessi nella macchina da stampa per imprimere un'altra stampa che ricopra parzialmente il disegno ed ottenere così aggiunte o cancellazioni di diciture, simboli, valori facciali. 

In periodi di instabilità politica o di variazioni repentine di governi e di regimi l'uso della sovrastampa è stato comune anche in Italia, come ovunque per esempio per occupazioni militari e conseguenti cambi d'autorità politica. Le sovrastampe possono essere eseguite su francobolli propri o di altre nazioni. L'Italia ha utilizzato soprattutto verso la fine del 1800 le sovrastampe anche per utilizzare francobolli poco in uso dotandoli di un nuovo valore facciale; si è poi servita abbondantemente delle sovrastampe per le occupazioni dei territori conquistati nella prima guerra mondiale, per francobolli coloniali e per le variazioni di regime alla fine del secondo conflitto mondiale.

In alcuni casi la sovrastampa è stata effettuata anche al retro di alcuni francobolli. Per l'Italia, a parte alcune soprastampe non ufficiali ma di grande interesse specialistico, per un certo periodo furono stampate al retro dei francobolli le loro date di scadenza.

Francobolli perforati

Francobolli che, con macchinette ad aghi, vengono perforati all'interno della vignetta in modo da mostrare scritte o simboli.

 Al contrario della soprastampa che aggiunge inchiostro e colori, la perforazione priva gli esemplari di una piccola parte della carta mostrando però ugualmente scritte o disegni come fossero soprastampe. Con un termine inglese, questi francobolli sono normalmente detti "perfin". Furono adoperati (ora sono in disuso) da grandi aziende che volevano controllare l'uso dei propri francobolli e scoraggiarne l'uso personale da parte dei propri dipendenti.

I francobolli perforati hanno classificazione su cataloghi specializzati, hanno un valore leggermente superiore a quello degli equivalenti nuovi o usati e sono oggetto di collezionismo particolare.

Francobolli di Stato o di servizio

I francobolli di Stato furono prodotti in un breve periodo in passato (1875/77) quando l'amministrazione pubblica, molto attenta alle spese correnti, voleva controllare i costi postali degli uffici cui era concessa l'esenzione postale. Per far ciò le poste produssero francobolli speciali che furono distribuiti solo a que­gli uffici, che li ricevevano gratuitamente ma dovevano applicarli sulla loro corrispondenza. Dopo due anni d'indagine il sistema cessò, e gli esemplari rimasti furono sovrastampati per l'uso ordinario.

 

Una produzione particolare di francobolli di Stato fu riproposta nel 1933 in occasione del volo transatlantico di Italo Balbo col quale fu trasportata corrispondenza ufficiale diretta ad autorità statunitensi. In questo caso ed in un altro successivo del 1934, alcuni francobolli di posta aerea italiani furono sovrastampati con la dicitura "Servizio di stato" e furono applicati soltanto a corrispondenza ufficiale tra governanti, mentre nelle stesse occasioni i privati utilizzarono gli stessi francobolli senza la sovrastampa. Questi francobolli sono rari, pregiati e classificati in sezioni a parte nei cataloghi.