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Francobolli automatici

Sono francobolli di nuovo tipo non ancora adottati in Italia ma presenti in molte nazioni estere. Sono stampati al momento del bisogno,nel valore facciale richiesto, da apposite macchine automatiche stampanti che si trovano sulla strada o all'interno di edifici pubblici, utilizzabili normalmente per affrancare la posta.

Le macchine, alimentate con nastri di carta di sicurezza auto collante, stampano su piccoli frammenti di carta simili a francobolli disegni schematici e un valore di facciale in relazione al denaro introdotto nel loro interno. In altri casi i nastri contengono dei disegni già predisposti con uno spazio vuoto interno alla vignetta (anche commemorativa) e la macchina stampa soltanto nello spazio vuoto il valore equivalente al denaro immesso.

Per molte nazioni questi francobolli sembrano esser l'avvenire della filatelia e probabilmente in Italia verranno adottate macchine e prodotti esemplari simili in un futuro non lontano; nel 2000 ne è iniziato l'uso nello Stato della Città del Vaticano.


Francobolli in bobina

Sono francobolli ordinari definitivi stampati non nei normali fogli, ma in rotolini continui di 200/1000 esemplari in una fila unica, tra loro separati da dentellatura e distribuiti da macchine distributrici. Si tratta di francobolli veri (non stampati a richiesta come gli automatici) con valori facciali stabiliti, che la macchina distributrice separa uno ad uno dalla bobina su cui sono avvolti secondo la richiesta.

In Italia nacquero nel 1955 ma non ebbero molta fortuna (Siracusana, Michelangiolesca); esperimen­ti di distribuzione automatica furo­no ripresi nel 1982 con l'emissione dei "castelli", ma oggi sono venduti solo su richiesta agli sportelli filatelici delle Poste, in quanto tutte le macchinette distributrici esistenti sono in disuso.


 

All'estero sono molto più utilizzati che in Italia per cui i francobolli di questo tipo nel nostro paese non sono comuni (specialmente su corrispondenze non filatelìche); in qualche caso sono rarissimi e di grande valore, in altri casi sono difficilmente riconoscibili perché assomigliano molto ai francobolli ordinari definitivi.

 

Francobolli in libretti


Anche questi sono in genere francobolli ordinari definitivi, inseriti in copertine di cartoncino protettivo in blocchi provenienti da fogli di francobolli già prodotti o realizzati appositamente nei tagli più comuni o in un solo taglio (quello della lettera ordinaria primo porto per l'interno).

L'Italia produsse libretti di francobolli già all'inizio del '900 ma interruppe la fabbricazione per lungo tempo. La riprese nel 1992 proponendo francobolli autoadesivi, e nel 1999 con il primo francobollo prioritario.

In molte nazioni i francobolli in libretto rappresentano forse il maggior consumo ordinario (Gran Bretagna, Francia) mentre in Italia sono poco distribuiti e quindi poco utilizzati.

In genere sono riconoscibili dai gemelli dello stesso tipo da cui derivano per qualche caratteristica fisica o per i bordi di foglio. Non sono comuni, richiedono specializzazione per il loro riconoscimento e quindi hanno un valore filatelico più elevato dei gemelli da cui originano.

Francobolli senza valore facciale o senza indicazione di nazionalità

Francobolli senza valore di facciale sono in genere francobolli ordinari simili a quelli correnti, il cui valore d'affrancatura è stabilito solo dal colore o da una lettera (A, B, ecc). Il colore, o la lettera, rappresentano un valore stabilito, di norma il primo porto lettere per l'interno in tariffa "prioritaria" o "economica" oppure la tariffa per le stampe: in caso di aumenti tariffari mantengono comunque quel valore d'affrancatura, e rappresentano una forma di investimento   dei cittadini, garantendo loro la possibilità dell'acquisto dello stesso prodotto postale anche dopo variazioni tariffarie. Francia, Stati Uniti, Canada ed altre nazioni di grande rilevanza hanno prodotto francobolli di questo tipo.

 

 L'Italia non ne ha mai prodotti e quindi si trovano soltanto su corrispondenze provenienti dall'estero.

 Invece i francobolli senza indicazione dello Stato di emissione sono soltanto della Gran Bretagna: nei suoi francobolli l'indicazione di nazionalità è data dal

 

busto del sovrano regnante. Ciò dipende dal fatto che la Gran Bretagna emise i primi francobolli del mondo quando non c'era la necessità di indicare lo stato emittente e la tradizione rimase.

Francobolli autoadesivi

Sono soprattutto francobolli ordinari distribuiti in fogli e in libretti in molte nazioni del mondo. Possiedono un collante che diventa attivo non appena gli esemplari vengono staccati da un supporto di carta siliconata su cui vengono prodotti e preservati dall'essiccazione naturale

 

che gradualmente rende la gommatura inattiva. La durata della conservazione nel tempo di esemplari nuovi sul loro supporto siliconato è ancora incerta essendo stati introdotti da troppo poco tempo al consumo e si pensa che la permanenza delle proprietà adesive sia comunque temporanea (forse 20 anni) e che col tempo si distacchino naturalmente dal loro supporto.

Ciò sarà un problema delle generazioni future di filatelisti.

 

 

 

 

 

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