Arturo TOSCANINI
( 1867 – 1947 )
Arturo Toscanini fu il più grande direttore
d'oschestra ed interprete della musica
operistica e concertistica che tutto il mondo
ha osannato nella prima metà del XX secolo.
Orchestra sinfonica della
Fondazione Arturo TOSCANINI
La sua approfondita conoscenza delle opere dei maggiori
musicisti dell'800 gli consentì di dirigere le orchestre
filarmoniche dei più noti teatri d'Europa e d'America e le
sue interpretazioni registrate su nastro e su disco sono
ancora oggi il termine di paragone per i musicofili più
appassionati e rigorosi.
Nacque a Parma nel 1867, citta fortemente vocata alla musica
classica ed operistica, ove si diplomò nel 1885 al
locale conservatorio in violoncello, sotto la guida del
maestro L. Carini, e in composizione, con il maestro
G. Dacci. Fu subito assunto come violoncellista in una
orchestra italiana che partiva per una stagione d'opera in
Brasile, avventura inizialmente incerta che però fu
all'origine della sua carriera di direttore d'orchestra. A Rio de
Janeiro accadde infatti che l'infelice avvio di una
esecuzione dell'Aida, obbligò il direttore brasiliano ad
abbandonare il podio e che Toscanini fu pregato dai colleghi
dell'orchestra di sostituirlo, essendo tra loro il
migliore conoscitore dell'opera verdiana. Fu un successo e
da quel momento nacque una carriera che si sarebbe
trasformata col tempo in un mito. Dal 1898 Toscanini iniziò
a collaborare con il teatro Alla Scala di Milano,
dirigendo così la più importante e famosa orchestra
italiana del tempo, proponendo ad un pubblico conoscitore e
cosmopolita soprattutto la musica e le opere dei grandi
compositori italiani dell'800. La sua fama crebbe col
tempo, superò gli oceani e nel 1908 fu chiamato a dirigere
l'orchestra del Metropolitan di New York ; da quel
momento gli Stati Uniti divennero la sua seconda patria.
Rientrato in Italia nel 1915, si adoperò per
riorganizzare il teatro Alla Scala di Milano, di cui divenne
anche il direttore artistico, e con la cui orchestra
organizzò alcune esecuzioni all'estero, ritornando anche a
New York. Senza interrompere i rapporti con i teatri
italiani, nel 1928 per la sua fama negli USA, divenne
direttore stabile della Filarmonica di New York, città nei
pressi della quale prese dimora stabile dal 1933, avendo
compreso che la sua convivenza con la politica italiana
del tempo era divenuta impossibile. Dopo aver diretto anche
l'orchestra della NBC, tornò in Italia nel 1946, a
secondo conflitto mondiale concluso, per inaugurare con uno
straordinario concerto il nuovo teatro Alla Scala
ricostruito dopo la sua distruzione per cause belliche.
L'anno dopo, nel 1947, a Riverdale cittadina nei pressi di
New York, sua sede abituale, cessò di vivere compianto ed
onorato da tutto il mondo musicale internazionale. Arturo
Toscanini ebbe una parte straordinariamente importante
nella lettura e nell'interpretazione dell'opera lirica e
della
concertistica italiana e mondiale. Per il suo rigore e
fedeltà
ai testi ebbe l'onere e l'onore di numerose prime
esecuzioni,
tra cui quella de "La Boheme" di Puccini e de
"i Pagliacci"
di Leoncavallo, ma sono numerosissime e storiche le sue
interpretazioni delle opere di Verdi, di Wagner, Debussy
e R. Strauss. Fu direttore severo e irascibile ma anche
illuminato perché grazie alle sue scelte ed alla perfetta
padronanza della musica, fece conoscere al mondo opere ed
autori che difficilmente o molto più faticosamente
sarebbero assurti alla cultura ed alla notorietà.
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