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Enrico
FERMI
25° Anniv. della prima
reazione nucleare
a catena
Nacque a Roma nel 1901 da famiglia ebrea, figlio di un funzionario delle ferrovie, ove inziò i suoi studi di
Fisica, terminati nel 1922 alla Scuola Normale di Pisa con una tesi sperimentale sui raggi X. Appena laureato
andò con una borsa di studio per un anno a Gottinga e al ritorno ebbe l’incarico di Istituzioni matematiche
all’Università di Roma. Nel 1924 con una nuova borsa di studio proseguì la sua specializzazione a Leida ma
nel 1925 tornò in Italia all’Università di Firenze per insegnare fisica, matematica e meccanica razionale.
Nel 1926, avendo vinto il concorso per la cattedra di Fisica Teorica all’Università di Roma, si trasferì in questa
città dove, con l’aiuto di amici, istituì una scuola di fisica sperimentale e teorica frequentata dai più illustri
fisici dell’epoca tra cui, E. Majorana, E. Amaldi, B. Pontecorvo, E. Segre ed altri. Questo geniale gruppo di
ricercatori si disperse nel 1938 a causa delle leggi razziali e Fermi dopo aver ricevuto in quello stesso anno il
Nobel per la Fisica, si trasferì negli Stati Uniti dove insegnò Fisica alla Columbia University e dove più tardi
fu assegnato dal Governo americano al progetto Manhattan, per realizzare segretamente il primo ordigno
bellico nucleare. Fermi fu probabilmente l’ultimo dei fisici universali capaci di padroneggiare la fisica teorica
e sperimentale e fu uno dei pochi studiosi italiani della relatività e della meccanica statistica da cui dipesero
enormi conseguenze pratiche successive. Pubblicò numerosi articoli su riviste internazionali, ma un rifiuto di
un suo scritto da parte di una delle più importanti riviste scientifiche del mondo lo spinse a indirizzare le sue
ricerche nel campo delle particelle nucleari, che sfociarono nella scoperta del “neutrino”, una particella
atomica neutra avente massa. Grazie a questa scoperta Fermi iniziò sistematicamente ad irraggiare tutti gli
elementi chimici con neutroni, provocò, senza riconoscerla, la prima fissione dell’uranio e indirizzò tanti
ricercatori alla scoperta degli elementi transuranici, producendo un mutamento radicale nello studio della fisica
nucleare e della storia dell’uomo. Nel 1942, insieme ai suoi allievi, fu in grado di ottenere la prima reazione a
catena nella pila di grafite e uranio costruita nella palestra dell’Università di Chicago che è ricordata come il
primo reattore nucleare della storia. Le ricadute provocate da questa realizzazione, inserite nel progetto
Manhattan, condussero alla costruzione della prima bomba atomica
Enrico Fermi fu uno dei più geniali fisici del mondo in
quanto, partendo dalla Teoria della Relatività di Einstein,
riuscì a realizzare la prima reazione nucleare controllata a
catena che è alla base di tutti i progetti nucleari bellici e
pacifici ieri ed oggi utilizzati dall’umanità.
che, dopo esser stata sperimentata ad Alamogordo, fu sganciata su
Hiroshima e Nagasaki per porre fine alla seconda guerra mondiale.
Fermi morì nel 1954 a Chicago dopo essersi opposto, insieme a molti
altri illustri fisici dell’epoca, alla realizzazione della bomba H, un
ordigno ben più potente di quello utilizato in Giappone, derivato dai
successivi studi sulla fisica delle particelle a cui aveva dedicato la
vita e che portarono l’uomo a gestire la forza dell’atomo non solo a
scopi bellici ma soprattutto a scopi pacifici come la medicina e la
produzione di energia. A suo ricordo gli sono stati intitolati l’Istituto
di Fisica dell’Università di Chicago, l’Acceleratore di particelle di
Batavia, il “Fermilab”, e il nome di un elemento transuranico,
chiamato “Fermio”.
Reazione nucleare a catena

 

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