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portanti musei del mondo. Nacque ad Urbino nel 1483 in ambiente artistico : il padre, Giovanni Santi, pittore ritrattista,
che possedeva una fiorente bottega d’arte, lo educò all’arte pittorica e alla sua morte, quando Raffaello aveva solo 11
anni, lo lasciò erede dell’attività. Ancora giovinetto meno che ventenne, continuando l’attività paterna, ebbe numerosi
incarichi a Città di Castello ove divenne “maestro” grazie alla raffinatezza dei suoi quadri. Di questo primo periodo,
influenzato da incontri con noti artisti dell’epoca (Melozzo, Signorelli, Perugino, Piero della Francesca, Leonardo, ecc.)
sono molte opere come la Crocifissione (Londra), lo sposalizio della Vergine (Milano) e numerose altre, oggi possedute
da molti importanti musei del mondo. Intorno al 1500 la sua notorietà si espanse : ebbe contatti con Venezia e con Roma
ed avviò una collaborazione col Pinturicchio per gli affreschi nella libreria Piccolomini in Siena e dal 1504, ma vista la
presenza contemporanea di Michelangelo e Leonardo a Firenze, visse qualche tempo in questa città per “imparare” l’arte
della pittura. Il suo lavoro si svolse quindi inizialmente tra Firenze, Urbino e Perugia ove realizzò alcuni affreschi ed un
grande numero di quadri che oggi arricchiscono molte famose pinacoteche. Tra queste raffinatissime opere ricordiamo
San Giorgio ed il drago (Parigi), il Sogno del cavaliere (Londra), le Tre grazie (Chantilly) e alcune Madonne col bambino,
la cui più nota, la piccola M. di Cowper (Washington), segna l’avviamento di un filone artistico per il quale Raffaello è
divenuto famosissimo. La lunga serie di Madonne realizzate tra il 1504 ed il 1508 (M. del granduca-Firenze, M.
d’Orleans-Chantilly, M. del Prato-Vienna, M. del Cardellino-Firenze, M. Bridgewater-Edimburgo ed altre), si interruppe
quando, lasciando incompiuta la Madonna del Baldacchino a Firenze, si trasferì a Roma chiamato dal Papa Giulio II per
affrescare insieme ad altri artisti (Sodoma, Lotto, Perugino ecc.) i suoi appartamenti in Vaticano. In poco tempo il suo
lavoro ormai espresso in grandiose opere murali lo resero responsabile dell’intera opera ma lo obbligarono a mutare i
soggetti : seppur sempre con grande attenzione alle sacre scritture, le sue opere divennero scenografiche e coloratissime
(Cacciata di Eliodoro, Liberazione di S. Pietro, Miracolo di Bolsena, ecc.). Con la nomina di Leone X, dopo la morte di
Giulio II, l’interesse di Raffaello si spostò nuovamente : seguì ma affidò a numerosi allievi il compimento degli
affreschi in Vaticano e riavviò la realizzazione di quadri per vari committenti, ritornando anche alle sue predilette
Madonne con Bambino. Sono del 1513/14 la M. Aldobrandini (Londra), la M. d’Alba (Washington), la M. della
seggiosla (Firenze), ma realizzando anche molti famosi ritratti e alcune pale d’altare.
Dopo la morte del Bramante, architetto pontificio, ne divenne erede e da quel momento
si occupò prevalentemente di architettura dei palazzi vaticani. Divenne studioso del
grande passato romano fino a realizzare una traduzione di un testo di Vitruvio ed una
pianta dell’antica Roma, nonché fu progettista e costruttore di Cappelle, palazzi ed
ideatore del grande progetto scenografico di Villa Madama. Anche se altre successive
opere pittoriche possono esser state realizzate con l’aiuto di valenti allievi, i suoi più
importanti affreschi e alcuni famosi quadri dell’ultima parte della sua vita hanno la sua
inconfondibile impronta. Tra questi ricordiamo i dipinti dedicati a Leone X fra due
cardinali-Firenze, Autoritratto con un amico-Parigi e soprattutto l’affresco della Trasfi-
gurazione che è la summa dell’immensa arte di Raffello.Morì ancora giovane a Roma nel
1520 a soli 37 anni, lasciando un enorme patrimonio artistico e facendo a lungo discu-
tere i critici se la sua grandezza sia stata maggiore o minore di quella di Michelangelo.
Raffaello Sanzio è uno dei più grandi pittori ed architetti del rinascimento
italiano. Contemporaneo di Michelangelo Buonarroti e di Leonardo da
Vinci visse quel fermento artistico che caratterizzò il ‘500 italiano all’
ombra dei potenti e della chiesa di Roma che lo pongono nell’empireo
dell’arte pittorica mondiale. Ebbe vita breve, ma le sue opere, sviluppate
prevalentemente in quadri e in affreschi a soggetto religioso o neo-
classicheggiante sono numerossime e si trovano in Vaticano e nei più im-
450° anniversario
della morte di
RAFFAELLO
Sanzio

 

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